Con questa applicazione è possibile calcolare il rendimento semplice netto dei Pronti Contro Termine (talvolta abbreviati in PCT oppure P/T)
conoscendo il capitale investito, quello rimborsato (o in alternativa il rendimento lordo) e le eventuali spese fisse di sottoscrizione e amministrazione.
Il rendimento netto è messo automaticamente a confronto con il tasso di inflazione corrente per valutare indicativamente la convenienza dell'investimento.
La Durata può essere espressa in giorni oppure in mesi e in ogni caso non può superare l'anno solare.
Il Capitale investito è l'importo complessivo netto versato per l'acquisto dei PCT (eventuali spese fisse vanno indicate a parte).
Il Capitale rimborsato è quello che verrà restituito dalla banca alla scadenza dei pronti contro termine.
Se non si conosce il capitale rimborsato è possibile specificare la percentuale di rendimento lordo,
indicando anche se si tratta di un rendimento annuale oppure relativo alla durata del titolo continua…
… (segue) La percentuale di rendimento lordo è obbligatoria se non si conosce il capitale rimborsato; in tal caso quest'ultimo sarà calcolato a partire dal capitale investito.
Viceversa, se non si conosce la percentuale di rendimento lordo, è obbligatorio specificare il capitale rimborsato; in tal caso il rendimento lordo sarà calcolato automaticamente confrontando
il capitale investito con quello rimborsato.
L'aliquota fiscale è stabilità attualmente nella misura del 20,00% e può essere modificata o azzerata per effettuare delle simulazioni.
Per un calcolo ancora più realistico del rendimento netto è possibile specificare le spese dell'operazione addebitate dalla banca al momento dell'acquisto dei PCT
e le spese fisse di gestione addebitate periodicamente, ovvero il canone per il deposito titoli e l'imposta di bollo governativa.
Trattandosi di spese ricorrenti, è necessario specificare a quanti mesi si riferiscono per rapportarle correttamente alla durata effettiva dei PCT
(solitamente la banca addebita tali costi con cadenza semestrale ma è possibile selezionare altre periodicità).
Inoltre, se nel tuo portafoglio sono presenti altri titoli oltre ai PCT, è necessario calcolare la quota parte delle spese di gestione da attribuire al titolo (v. Nota 4).
Avvertenza:
Questa utility è realizzata per un uso non professionale e le informazioni fornite si intendono a carattere puramente indicativo.
Questa applicazione non costituisce incentivo a investire (o disinvestire) in prodotti finanziari; il presente sito non è responsabile altresì per decisioni prese
sulla base delle informazioni contenute in questa pagina.
Si invita l'utente a verificare sempre i risultati confrontandoli con i dati ufficiali del Ministero del Tesoro, della Banca d'Italia e della stampa specializzata.
1) Per indicare eventuali cifre decimali puoi utilizzare indifferentemente sia la virgola che il punto; nei campi espressi in Euro puoi separare le migliaia (a gruppi di 3 cifre) con il punto.
2) In base alle attuali convenzioni di mercato il calcolo del rendimento (lordo o netto) dei pronti contro termine basato sui giorni effettivi viene effettuato in relazione all'anno solare costituito da 365 giorni; anche la ripartizione delle spese di gestione, se effettuata in base ai giorni, viene calcolata tenendo conto dell'anno solare.
3) L'applicazione calcola il rendimento dei pronti contro termine in regime di interessi semplici.
4) Quando il portafoglio è costituito da più titoli è più corretto attribuire a ciascun titolo una quota parte delle spese di gestione; un buon criterio potrebbe essere quello di ripartirle in proporzione al valore investito; per calcolare agevolmente la suddivisione si consiglia di utilizzare l'utility per la ripartizione delle spese con le seguenti modalità: inserire come voci di spesa il canone e l'imposta di bollo sul deposito titoli, selezionare il criterio "Euro" ed inserire nello schema di ripartizione tutti i titoli in portafoglio (trascurando quelli poco significativi in termini economici), ciascuno con il valore iniziale dell'investimento.
Con il termine "pronti contro termine", a volte abbreviato in PCT, si definisce un'operazione finanziaria in cui una soggetto vende ad un'altro una certa quantità di titoli o valori (operazione a pronti)
e contemporaneamente si impegna ad acquistare la stessa quantità di titoli o valori ad una data prestabilita (operazione a termine).
Uno dei casi piu' frequenti è quello in cui un soggetto privato acquista dalla banca in contanti dei pronti contro termine ricevendo alla scadenza la somma prestata piu' una somma aggiuntiva sul prezzo a termine.
Questa operazione si concretizza generalmente nella vendita da parte della banca al cliente di alcuni titoli in possessioe della banca stessa (detti anche titoli sottostanti) a prezzo di mercato;
la banca, alla scadenza del PCT, si impegna a riacquistarli ad un prezzo prestabilito.
Visto dalla parte del cliente il PCT è di fatto una sorta di prestito che il cliente fa alla banca la quale restituirà il denaro "prestato" maggiorato di una percentuale prestabilita;
la presenza dei titoli sottostanti è una sorta di garanzia che la banca offre al cliente per il prestito erogato.
Va detto che i titoli sottostanti possono essere di qualunque tipo e pertanto è bene informarsi sulla loro rischiosità prima di stipulare il contratto PCT.
Al contrario dei titoli di stato, non esiste una soglia minima di investimento stabilita per legge ma è la banca che decide autonomanente i lotti minimi;
recentemente, con la diffusione dei conti online, tale soglia si è ridotta notevolmente fino all'ordine di poche migliaia di euro.
La durata dei PCT è normalmente dell'ordine di qualche mese e difficilmente può superare l'anno solare.
Questo tipo di operazione infatti non offre rendimenti elevati, soprattutto se il sottostante è costituito da titoli di stato a breve termine, e come ogni altro strumento
finanziario di tipo monetario consente essenzialmente di parcheggiare la liquidità in attesa di futuri sviluppi del mercato.
Come nell'acquisto dei BOT il guadagno di questo tipo di investimento consiste nella differenza tra il prezzo iniziale di acquisto del PCT (prezzo a pronti) ed il prezzo di vendita (prezzo a termine).
A differenza dei BOT, in cui l'interesse è di fatto già corrisposto al momento dell'acquisto, nel caso dei PCT il guadagno sarà incassato solo a termine, ovvero al momento in cui la banca riacquisterà dal
cliente i titoli al prezzo prestabilito.
Per calcolare il rendimento netto bisogna togliere la tassazione sul capital gain (stabilita per legge nella misura del il 20,00%),
le eventuali spese per l'operazione di sottoscrizione, ed i costi per la gestione del deposito titoli necessario per la custodia dei titoli sottostanti.
I costi per il deposito titoli sono costituiti dal canone di gestione applicato dalla banca e dall'imposta di bollo governativa.
I costi di sottoscrizione del PCT ed il canone per il deposito titoli variano da banca a banca mentre l'imposta di bollo e la ritenuta fiscale sono stabilite per legge.
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