Con questa applicazione puoi rivalutare una qualsiasi somma tramite la variazione annuale media dell’indice ISTAT FOI (inflazione media), ossia il rapporto della media aritmetica degli indici da gennaio a dicembre rispetto alla media dell’anno precedente.
Il calcolo dell’inflazione media presuppone che l’anno sia completo, ossia che siano stati pubblicati tutti e 12 gli indici mensili.
Se l’intervallo comprende più di due anni, il capitale rivalutato dopo il primo anno diventa il capitale di partenza per la rivalutazione dell’anno successivo e così via…
E’ possibile specificare un intervallo di anni non superiore a 20.
L’applicazione tiene automaticamente conto di eventuali cambi di base dell’indice FOI.
E’ la misura delle variazioni nel tempo dei prezzi di un insieme di prodotti (il cosiddetto paniere) rappresentativo dei beni e dei servizi destinati al consumatore finale e acquistabili sul mercato attraverso transazioni monetarie.
In questa applicazione l’indice Istat utilizzato per calcolare l’inflazione media è l’indice FOI ossia l’indice dei prezzi al consumo per Famiglie di Operai e Impiegati.
L’inflazione media in un dato anno è la variazione media degli indici nell’anno indicato rispetto all’anno precedente.
L’inflazione media si può calcolare solo quando sono stati pubblicati gli indici di tutti i mesi ed è la variazione percentuale tra la media aritmetica degli indici dell’anno rispetto alla media degli indici dell’anno precedente.
Se l’anno non è completo, ossia se non sono stati ancora pubblicati tutti gli indici mensili, si può calcolare la cosiddetta "inflazione acquisita".
L’inflazione acquisita è la variazione media dell’indice nell’anno indicato assumendo che l’indice nella restante parte dell’anno rimanga uguale all’ultimo indice pubblicato.
In base alle definizioni precedenti quindi, possiamo affermare che a dicembre l’inflazione acquisita coincide esattamente con l’inflazione media dell’anno.
E’ l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati.
L’indice FOI è pubblicato dall’Istat con cadenza mensile, generalmente verso la metà del mese successivo a quello di riferimento.
Ad esempio, a febbraio l’Istat pubblica l’indice di gennaio, a marzo quello di febbraio e così via…
La variazione percentuale tra indici (mensili o medie annuali) è la percentuale che rappresenta lo scostamento dell’indice rispetto al valore precedente e non va confusa con la differenza algebrica.
La variazione percentuale tra l’indice A e l’indice B si calcola con la formula:
In altri termini si calcola il rapporto tra l’indice A e l’indice B, si sottrare 1 e si moltiplica il risultato per 100.
Nota:
Se i due indici sono espressi in basi diverse occorre moltiplicare il risultato per il coefficiente di raccordo tra le due basi.
Inoltre il risultato, secondo il metodo adottato dall’Istat, deve essere sempre arrotondato ad un decimale secondo il cosiddetto arrotondamento naturale.
Esempio:
Se l’indice FOI di marzo 2022 è uguale a 109,9 e l’indice FOI di marzo 2021 è uguale a 103,3 (gli indici sono espressi nella stessa base) applicando la formula avremo:
da cui si ottiene:
con arrotondamento a 1 decimale.
Attenzione:
Per calcolare la variazione precentuale dell’indice è sbagliato fare la differenza algebrica (con i dati dell’esempio precedente sarebbe: 109,9 - 103,3 = 6,6).
Come si vede, a volte il risultato della differenza può essere simile alla percentuale e per questo si è portati a credere che sia il metodo corretto ma in realtà non lo è.
Con il termine "adeguamento Istat" si intende la rivalutazione di un importo, generalmente con cadenza annuale, sulla base delle variazioni degli indici Istat.
Dato che l’indice FOI, così come altri indici statistici, è un valore numerico assoluto, per determinare gli adeguamenti Istat di legge basati sull’indice FOI bisogna sempre calcolare la variazione percentuale.
Vi sono sostanzialmente due tipologie di adeguamenti annuali che dipendono dal contesto e da quanto previsto nei contratti:
Adeguamento basato sugli indici mensili che confronta l’indice del mese rispetto allo stesso mese dell’anno precedente (la cosiddetta variazione tendenziale), come ad esempio la rivalutazione del canone di locazione o dell’assegno di mantenimento per il coniuge.
Adeguamento basato sulla variazione media degli indici rispetto all’anno precedente, come ad esempio l’aggiornamento degli importi dell’assegno unico universale o del punto base per il risarcimento del danno biologico.
Questo tipo di adeguamento può essere calcolato facilmente tramite questa applicazione.
La variazione congiunturale è la variazione percentuale di un indice rispetto al periodo precedente.
Ad esempio, se l’indice FOI di gennaio 2024 è 119,3 e l’indice di dicembre 2023 è 118,9, utilizzando la formula per il calcolo della variazione percentuale, possiamo dire che la variazione congiunturale dell’indice di gennaio è pari allo 0,3%.
La variazione tendenziale è la variazione percentuale dell’indice rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Gli adeguamenti annuali Istat basati sugli indici mensili sono in pratica variazioni tendenziali dell’indice FOI.
Avvertenza:
Questa applicazione é utilizzabile per un uso non professionale e le informazioni fornite si intendono a carattere indicativo.
Nonostante l’impegno profuso nell’analisi e nello sviluppo del software non é possibile escludere la presenza di errori, per cui si consiglia di controllare sempre i risultati ottenuti.
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